Articolo tratto dal sito: www.settesere.it

Con una media di 20.000 veicoli che giornalmente transitano attraverso il suo centro storico, l’aria di Castel Bolognese non può considerarsi affatto «libera», e per quanto riguarda il periodo gennaio-febbraio 2015 è stato registrato un netto peggioramento rispetto agli anni passati.
Com’è consuetudine da più di dieci anni a questa parte, il 1 ottobre 2014 ha preso il via  ‘Liberiamo l’aria’, la campagna promossa da Arpa Emilia-Romagna volta a ridurre i livelli di smog dei comuni aderenti al progetto. Tra essi anche Castel Bolognese, per cui il solo fatto di essere attraversato dalla via Emilia è sempre un buon motivo per aderire all’iniziativa.
Gennaio non è cominciato nel migliore dei modi e fino al 17 febbraio la situazione è andata peggiorando. Secondo i dati pubblicati sul sito dell’Arpa, nel mese di gennaio Castel Bolognese ha superato tredici volte (nove superamenti in più rispetto al 2014 e cinque rispetto al 2013) il limite accettabile stabilito nell’Indice di qualità dell’aria (Iqa), che comprende le rilevazioni relative alla materia particolata (Pm10 e Pm2,5), al diossido d’azoto e all’ozono e considera superato il limite quando almeno uno dei parametri supera i limiti di legge.
Passando invece al mese in corso i dati emersi si fanno ancora più preoccupanti. Nei primi diciassette giorni di febbraio il limite di accettabilità è stato superato ben sedici volte, con quattro giornate «nere» (dall’11 al 14) che hanno registrato dei picchi massimi (livello «Pessimo») di presenza di Pm10 e Pm2,5. Livelli veramente considerevoli se si tiene in considerazione che il mese deve ancora volgere al termine, senza contare poi che nel febbraio 2014 la soglia è stata sorpassata nove volte e nel 2013 solamente tre.
«L’adesione l’abbiamo fatta come tutti gli anni – ha dichiarato il sindaco Daniele Meluzzi – anche se la cosa ha un po’ perso di significato da quando non ci sono più i finanziamenti sull’istallazione di impianti a gpl o metano nei motori a benzina. Per il nostro paese, quindi, l’incisività di un’iniziativa di questo tipo è abbastanza limitata perché la maggior parte dell’inquinamento è dovuto al fatto che Castello è attraversato dalla via Emilia e in una strada simile, di passaggio, purtroppo è anche difficile attuare dei controlli efficaci. Il problema vero non è la qualità dei mezzi, ma la quantità dei veicoli che ogni giorno attraversano il paese».
L’unica cura rimane sempre la stessa: una variante. «Qualsiasi soluzione che non sia quella di un percorso veramente alternativo penso che non risolverà mai il problema – aggiunge Meluzzi -. Al momento la questione circonvallazione è completamente bloccata, ma rimane comunque valido ciò che ci siamo detti in passato. In Regione quest’intervento è tra i primissimi posti e a breve incontreremo il nuovo assessore per parlare anche di questa problematica».
(Carlo Alberto Nenni)