Finalmente consultabile il fondo musicale “Don Domenico Casadio”

Alla morte di don Domenico Casadio, parroco di Casale Faentino, avvenuta il 16 dicembre 2001, si pose il problema di destinare il suo enorme patrimonio librario. Così, se per testamento il sacerdote aveva chiesto che tutti i suoi libri di argomenti vari (Don Domenico si era sempre interessato di scienze, pedagogia, psicologia, parapsicologia ed altro) fossero donati alla Biblioteca del Seminario di Faenza ove lui si era formato, nulla era scritto per il ricco patrimonio musicale. Così, su accordo con gli esecutori testamentari, il dott. Paolo Grandi, direttore della Corale di San Petronio e Pace, ha richiesto che esso fosse donato a Castel Bolognese, all’archivio parrocchiale di San Petronio, in quanto il “Dondo”, come tutti lo chiamavano, ha sempre collaborato con la Parrocchia sia per allestire spettacoli teatrali e musicali, sia per il decoro delle Celebrazioni Eucaristiche, ricostituendo la Corale della Pace nel 1980, senza dimenticare la lunghissima collaborazione con Domenico Drei, “il tenore dei preti” che lui accompagnava con l’organo o l’armonium nelle celebrazioni solenni di festività nelle parrocchie delle diocesi di Imola e Faenza.

Dopo tanto tempo, lo stesso dott. Paolo Grandi ha in questi giorni concluso la catalogazione di tutto quel patrimonio, costituendo il “Fondo musicale Don Domenico Casadio” aggregato all’archivio parrocchiale. Si tratta di 19 faldoni in cui sono conservate tantissime pubblicazioni di musica sacra e liturgica in particolare delle edizioni Carrara e Ricordi, con Messe e pezzi sacri e liturgici di Perosi, Refice, Picchi, Vittadini, Haller e tanti altri, spartiti di opere liriche, operette ed oratori, testi di teoria musicale e tantissimi manoscritti, fra i quali molta musica sacra scritta dallo stesso don Casadio e brani trascritti o ricostruiti per la Corale della Pace che tuttora sono da questa eseguiti.

Tra le “chicche” ritrovate, alcuni autografi di Albino Varotti, Ino Savini, don Antonio Contarini e Angelo Creonti. Particolare importanza per Castel Bolognese riveste un manoscritto di Domenico De Giovanni: “Il Macco”, dramma giocoso musicato per gli alunni della Scuole Comunali di Castel Bolognese nel 1903 oltre alla partitura completa e alla scenografica dell’operetta “Zurika” che fu messa in scena proprio da don Domenico con i ragazzi della Filodrammatica Pierino Moschetti nell’immediato dopoguerra al cinema teatro “Rinascita”.

Il catalogo, depositato presso l’archivio parrocchiale, sarà presto messo in rete sia nel sito della Parrocchia di San Petronio che nel sito www.castelbolognese.org.

r.v.