I cento anni della ferrovia Valle Senio

Articolo di PAOLO GRANDI

Domenica 23 agosto 1914; mentre l’Europa si infiammava per lo scoppio della Grande Guerra, la Valle del Senio viveva una giornata di festa: si inaugurava la ferrovia Castel Bolognese – Riolo Terme, vanto della cittadina termale, voluta, desiderata ed attesa da ben 34 anni.
A seguito della costruzione del grande stabilimento termale, poi con l’avvento a Sindaco dell’architetto Anselmo Mongardi che personalmente ne redasse un progetto, i riolesi intuirono che una comoda ferrovia che li collegasse con Castel Bolognese all’importante linea adriatica li avrebbe lanciati quale località turistica alla moda come già in Italia era avvenuto per Salsomaggiore e Montecatini.
Ma nonostante gli sforzi, i risultati tardavano a concretizzarsi.  Ci volle la promessa, mantenuta, di un politico in campagna elettorale: cosa rara ma, evidentemente, possibile.  Nel 1910 il Comune di Riolo aspettava dal Ministero dei Lavori Pubblici l’approvazione della convenzione per la costruzione della ferrovia ed occorreva fare presto perché non decadesse il contributo che la Provincia di Ravenna le aveva assegnato per la realizzazione.  Fu così che Tullo Masi, candidato repubblicano alle elezioni politiche dell’aprile 1910, sfidante il castellano socialista Umberto Brunelli nel nostro Collegio elettorale, in un comizio tenuto a Riolo promise la sua collaborazione per la costruzione del tronco ferroviario.  Tullo Masi vinse le elezioni ed a Riolo ebbe moltissimi voti tanto che la vittoria fu attribuita a quella promessa ferrovia “elettorale”.  E finalmente il 10 ottobre 1910 arrivò sul tavolo del Sindaco di Riolo il sospirato telegramma dell’On. Masi che gli comunicava l’approvazione della convenzione.
Costituitasi la “Società Ferrovia Valle Senio” con capitali privati e sovvenzioni pubbliche per la costruzione e la gestione del tronco ferroviario, si attese l’approvazione ministeriale all’avvio dei lavori che, con un secondo intervento risolutore dell’On. Masi, giunse solo nel novembre del 1911.  Dopo altri ritardi burocratici e l’attesa firma del Re al decreto di concessione della ferrovia, i lavori di costruzione partirono solo nell’estate del 1912.  Dal momento che le Ferrovie dello Stato non permisero l’ingresso del binario da Riolo nella stazione FS di Castel Bolognese, l’impresa ferroviaria fu costretta a porre il terminale della linea in altra sede, con una propria stazione posta di fronte a quella delle Ferrovie dello Stato.  Un raccordo collegò i due scali.
Ma torniamo a quella giornata di festa. Il cronista del Diario offre un dettagliato resoconto della cerimonia: “Il Comitato composto dai Sig. ri Avv. Lombardo, Cesare Cardelli, Zanelli prof. Pietro, Ugo Mongardi, Avv. Tabanelli e Paolo Baruzzi, d’accordo col Municipio e con la Società concessionaria della Ferrovia, ha curato con lode la preparazione e lo svolgimento della festa”  Sul treno inaugurale, oltre agli Ingegneri Luigi e Carlo Laviosa ed il Sig. Aurelio Callegari, titolari della “Società Ferrovia Valle Senio”, presero posto molte autorità fra cui il Prefetto di Ravenna, il generale Tullo Masi, il Provveditore agli Studi, il Direttore delle Poste, il Capitano ed il Tenente dei Carabinieri di Castel Bolognese, il Pretore, i Sindaci di Riolo, Cesare Bagnaresi e di Castel Bolognese, cav. Sebastiano Gottarelli; ed ancora i Sindaci di Faenza, di Casola Valsenio e di Palazzuolo, nonché il Capostazione di Castel Bolognese delle Ferrovie dello Stato, Serantini (padre dell’avvocato e scrittore Francesco) ed i capistazione della linea di Castel Bolognese e di Riolo.  Anche il giovane studente Umberto Mongardi, figlio del compianto Architetto Anselmo prese posto sul treno in rappresentanza della famiglia.
Alle ore 10 il Capostazione di Castel Bolognese fischiò la partenza; il corteo partì “sul nuovo treno, imbandierato per la circostanza ed infiorato, il quale, insinuandosi molle e veloce (sic!) per la feconda e verdeggiante Valle del Senio, dopo le fermate di Via Emilia, Campiano ed Ossano, su percorso di 10 chilometri, in 25 minuti è arrivato a Riolo”.  Durante il viaggio la Banda di Castel Bolognese allietò gli intervenuti.  A Riolo vi erano ad attendere il convoglio “la rappresentanza del Municipio col Gonfalone, delle società operaie maschili e femminili coi vessilli, tutti i cittadini pigiati sulle banchine e molti forestieri della colonia allineati lungo le barriere fuori della stazione.  L’arrivo del convoglio è stato salutato da uno scoppio di frenetico applauso e dal suono dell’inno reale intonato dalla Banda di Riolo”.
All’interno della stazione tenne discorso il Sindaco di Riolo indi, “si formò il corteo sino alla residenza comunale”.  Seguirono il pranzo d’augurio all’Hotel Terme, offerto dai fratelli Ceriana, proprietari dello Stabilimento Idroterapico e, per tutti, la festa, allietata dalle bande musicali di Riolo e di Castel Bolognese, che si protrasse fino a tarda notte, mentre gli invitati “alle ore 18 con lo stesso treno hanno lasciato Riolo con gradito ricordo”.  Per questa giornata i Girotti costruirono un trenino di legno che, tutto ornato, venne portato in giro per le vie del centro.
Il servizio regolare iniziò il successivo 27 agosto con un orario impostato su tre corse da Riolo con partenza alle ore 6.00, 12.00 e 18.15 e ritorno da Castel Bolognese alle ore 8.30, 16.00 e 19.30.  Il traffico sia passeggeri che merci tuttavia, dopo l’entusiasmo iniziale, rimase comunque scarso, mantenendosi di un certo rilievo solo nella stagione estiva, in concomitanza dell’apertura dello Stabilimento Termale.  Nel 1921 e nel 1925 tirò più volte aria di crisi con riduzione delle corse e sospensione del servizio per più giorni; nel 1930 la linea, caso unico nella storia ferroviaria italiana e, forse, mondiale, fu appaltata ad un fornaio di Riolo, tal Serse Sabbatani che la gestì per un anno con non poche difficoltà.  Infine la Cassa di Risparmio di Parma, maggiore azionista della Società, vistasi negare i contributi chiesti agli Enti locali, fu costretta a chiedere la liquidazione della Società Ferrovia Valle Senio che chiuse la linea con l’ultima corsa del 31 dicembre 1933.
In occasione del centenario e per ricordare il vicino 150mo anniversario del nodo ferroviario di Castel Bolognese il Comune ed alcuni appassionati organizzeranno nella seconda quindicina di settembre una mostra documentaria e di cimeli ferroviari presso la Sala Espositiva.