
Giunta in redazione una lettera firmata dall’Associazione di volontariato ODV Amici del fiume Senio e dal Comitato Alluvionati di Castel Bolognese e Bacino del Senio.
Il testo, indirizzato alle Autorità competenti e al Consorzio di Bonifica, solleva interrogativi urgenti sul futuro del fiume e sulla gestione della sicurezza idraulica. Tra i temi toccati: il Piano di Bacino, la gestione delle aree allagabili, l’efficacia delle casse di espansione, la manutenzione degli argini e la situazione del canale Casanola. Un appello chiaro e documentato che chiede risposte concrete e tempestive.
Il Senio dimenticato, cosa sta succedendo? Chiediamo risposte sollecite e chiare.
L’Associazione di volontariato ODV Amici del fiume Senio e il Comitato Alluvionati di Castel Bolognese e Bacino del Senio, in relazione alle problematiche che riguardano il Senio, pongono alle Autorità del fiume (Agenzia, Protezione Civile e Regione) e al Consorzio di Bonifica alcune domande alle quali chiedono cortesemente risposte sollecite e chiare.
A – Piano di Bacino. A conoscenza del nuovo Decreto Legge che, fra altro, affida nuovi compiti alle Regioni, chiediamo di conoscere, alla stregua di quanto è stato fatto per il Lamone, quando saranno illustrati i progetti di tutela riguardanti il Bacino del Senio. A proposito dei quali auspichiamo che abbiano un senso compiuto, ovvero una visione globale degli interventi nell’intero bacino, dalla sorgente, alla foce.
B – Aree allagabili. Mentre si afferma che ai “fiumi occorre dare spazio” sono apparsi lungo il Senio numerosi cantieri che operano in senso opposto. Ovvero nel senso di ricondurre il corso del fiume lungo i percorsi ante 2023, togliendo ad esso gli spazi che si era ripreso. Con le possibili conseguenze verso le città già allagate che si possono immaginare. Chiediamo di conoscere la logica di questi interventi, chi li ha autorizzati e se corrispondono alle strategie di “mitigazione del rischio” promossa dalla Regione.
C – Casse di espansione. In riferimento a quelle storiche di Cuffiano/Faenza, dopo i massicci interventi dell’Autorità del fiume successivi agli eventi del maggio 2023 (riconduzione del fiume lungo il suo precedente percorso e adeguamento dei livelli di sfioro per consentire l’entrata dell’acqua nelle casse), abbiamo riscontrato come nel corso delle piogge del marzo 2025 (allerta rossa) queste non abbiano funzionato, come auspicato.
Avevamo appreso da comunicazioni pubbliche dell’Autorità del fiume che le casse avrebbero dovuto entrare in funzione quando l’acqua, alzandosi di livello, avesse superato il livello 3 (linea rossa). Ebbene questa soglia nei territori di pianura è stata superata, ma il colmo della fiumana è stato ben lontano dal raggiungere la soglia di tracimazione verso le casse. È mancato, a vista, ben oltre un metro. Chiediamo pertanto se non si ritenga opportuno, come potrebbe apparire nella logica delle cose, rivedere il livello di tracimazione verso la cassa bassa. Mentre per quanto riguarda la cassa alta, si chiede di conoscere attraverso quale opera si pensa di ottenerne il suo completo utilizzo (completa portata), così come previsto dal progetto originario.
Infine si chiede di conoscere quali siano le linee orientative per il progetto di rinaturalizzazione dell’area, sempre come previsto dal progetto originario.
D – Sfalcio argini. Abbiamo appreso poco tempo fa dalla stampa, la programmazione e l’avvio del taglio dell’erba negli argini del Senio “dalla foce, alla via Emilia”. Con stupore, ci siamo subito chiesti perché non anche sopra la via Emilia, fino a Tebano. Ricordiamo che l’argine sopra la via Emilia, quello che protegge Castel Bolognese, e mai manutentato adeguatamente, nel 2023 ha contato almeno 9 rotte che hanno lasciato sul campo 2 morti e 3 città allagate.
Ebbene, confidiamo non ci si voglia dire che quel tratto di argine è ancora visto come un “arginello” fatto da privati per proteggere i campi. E non considerato come il resto. Ricordiamo che in quel tratto di argine, dove ancora non si programma la manutenzione, sono già comparse le tane dei fossori. Chiediamo pertanto che il taglio dell’erba venga effettuato anche sopra la via Emilia, rassicurandoci per questo nel più breve tempo possibile.
E – Canale Casanola. Per la regimazione delle acque, i fiumi sono centrali, ma non esclusivi. Rii, canali, fossi sono altrettanto importanti. Esiste un’area della periferia di Castel Bolognese che riguarda migliaia di cittadini e centinaia di imprese piccole e grandi (lottizzazione Bangela, zona Cupole e via Serraglio) che patisce in particolare, oltre ai danni delle alluvioni, anche il loro protrarsi, causa la difficoltà dello scolo dell’acque. Chiediamo che la zona – servita principalmente dal canale di via Casanola – sia oggetto di uno studio particolareggiato. All’apparenza, il canale citato, nelle condizioni in cui si trova non è sufficiente alla bisogna.
Concludiamo con l’auspicio che le Autorità del fiume e il Consorzio di Bonifica vorranno considerare questa comunicazione come momento attivo di partecipazione dal basso e come tale essere considerata e trattata. Da parte nostra siamo ben consapevoli delle difficoltà in essere, del lavoro che le Autorità preposte hanno svolto e che stanno svolgendo in condizioni non ottimali, ragioni per le quali giunge a loro la nostra riconoscenza e stima.
Associazione Amici del fiume Senio (Domenico Sportelli)
Comitato Alluvionati Castel Bolognese/Bacino del Senio (Danilo Monti)