Agrintesa Castel Bolognese: Il 30 settembre inaugurato il più grande impianto di lavorazione kiwi d’Europa
Articolo tratto dal sito: www.freshplaza.it/
Un investimento da 5 milioni di euro, due linee parallele, 32 uscite complessive, precalibro e confezionamento: sono queste le caratteristiche del nuovo impianto per la selezione del kiwi presso Agrintesa, inaugurato sabato 30 settembre 2017 a Castel Bolognese (Ravenna).
“Queste opere – afferma il presidente Agrintesa Raffaele Drei – consentiranno di aumentare ulteriormente la nostra competitività tramite un costante innalzamento del grado di affidabilità delle forniture e l’aumento del livello qualitativo. Sarà così possibile recuperare efficienza in tutte le fasi del processo di lavorazione, con una conseguente diminuzione dei costi e un rilevante incremento della valorizzazione della produzione”.
“Il nuovo impianto – spiega il direttore di Agrintesa Cristian Moretti – è dedicato al giallo G3 (SunGold), oggetto di un importante accordo produttivo e commerciale siglato tra la cooperativa e la sua compagine sociale da un lato e Zespri dall’altro. Oltre al kiwi G3, a Castel Bolognese verrà poi confezionato il kiwi a polpa verde sino a tutto il mese di maggio, mentre in estate si lavoreranno susine e albicocche, garantendo così l’utilizzo costante degli impianti e la piena attività del magazzino per tutto l’anno. La nuova linea di lavorazione, realizzata da Sermac, è all’avanguardia per quello che concerne la selezione dei difetti esterni e la qualità interna dei frutti”. “In un mercato globale sempre più competitivo – continua Moretti – a fare la differenza è la qualità che giunge al consumatore. Sarebbe inutile avere il migliore prodotto in campo, se poi non fossimo in grado di portarlo fino alle tavole dei consumatori”.
Non si tratta del classico impianto, ma di un’evoluzione che fa della delicatezza sui frutti il suo punto di forza, dato che nasce per il kiwi giallo che è più delicato del verde, perché raccolto a un grado di maturazione maggiore.
Per classificarli, tutti i frutti vengono “fotografati” e un software è in grado di selezionarli scartando quelli con difetti esterni ma anche suddividendo le partite sulla base della qualità/maturazione interna. Se il cliente lo chiedesse, potrebbe ricevere in una chiavetta Usb le foto di tutti i frutti, uno ad uno, contenuti in due container.
“Il sistema è in grado di campionare la frutta conferita dai soci, interamente. Quindi l’agricoltore sarà remunerato in base alla qualità non più di qualche frutto rappresentativo, ma sulla realtà di quello che ha conferito”.
È stato realizzato anche un nuovo laboratorio interno per le analisi, intitolato a ricordo del compianto Luciano Matteucci, per 40 anni dipendente del gruppo a Castel Bolognese, frigorista e figura di primo piano nella messa a punto delle tecniche di conservazione del kiwi. L’impianto è stato co-finanziato dal PSR regionale nell’ambito della Misura 4.2 come progetto di valenza innovativa.
“È l’impianto più potente d’Europa, attualmente – riprende Moretti – grazie alle sue 8+8 linee e 32 uscite. La linea di confezionamento è formata da due sistemi, anch’essi in parallelo, e ha una potenzialità di 18-20 tonnellate l’ora. Su questa nuova linea, il sistema qualità della macchina procede alla rilevazione di tutte le variabili e dei difetti esterni, ma anche della qualità interna del singolo frutto, ossia è in grado di identificare le anomalie della polpa del frutto (parti morbide, ammaccature, danni da insetto, marcescenze, sovramaturo)”.
Interamente automatizzati i processi di bollinatura, etichettatura e tracciabilità che permetteranno un controllo costante e preciso dei singoli frutti sino al cliente finale.
“A completamento degli impianti di lavorazione – afferma il direttore – sono stati inseriti 2 nuovi tunnel di raffreddamento rapido per la gestione del prodotto destinato all’esportazione oltremare e 1.200 posti pallet di stoccaggio; è stata anche migliorata la qualità di conservazione con nuovi assorbitori di etilene e umidificatori inseriti all’interno delle 44 celle di conservazione”.
Riguardo ai numeri in Agrintesa, il kiwi viene coltivato su una superficie di 1900 ettari per il kiwi a polpa verde, cui vanno aggiunti gli attuali 550 ettari circa dei kiwi a polpa gialla che raggiungeranno i 750 ettari entro il 2019. Complessivamente, la produzione si attesta su livelli importanti, che secondo le stime aumenteranno ulteriormente, raggiungendo le 45.000 tonnellate di kiwi verde e le 25.000 di kiwi a polpa gialla.