Biancanigo
Frazione di Castel Bolognese, 2 km a sud del paese.
Un fondo Biancanigo è citato in un papiro dell’anno 824. L’origine del nome Biancanigo è incerta; secondo alcuni significherebbe “luogo dove erano i greggi”, secondo altri “luogo dove si imbiancano tele o stoffe”.La chiesa San Pietro Apostolo in Biancanigo è ricordata per la prima volta nel 1289. Fu completamente distrutta nel 1781 (per un terremoto) e durante la sosta del fronte sul fiume Senio. Il cimitero si trova vicino alla chiesa. In fondo alla strada Rossi, non lontano dalla chiesa, si può ammirare l’oratorio Rossi, dedicato a San Giuseppe e San Sebastiano. In località Biancanigo, vicino all’oratorio Rossi, il 17 dicembre 1944 i tedeschi fecero saltare la casa colonica sita in Strada Rossi, nel podere “Crociaro di Sotto”, vicino al fiume Senio. Nella cantina della casa avevano trovato rifugio le famiglie Cristoferi e Montanari ed alcuni sfollati. Sotto le macerie morirono ventuno persone; si salvò solo il capofamiglia dei Montanari, perché era uscito dal rifugio. Nello stesso momento i tedeschi fecero saltare anche la Villa Rossi, ma per fortuna in essa non si erano rifugiate delle persone.
Borello
Piccola localita di Castel Bolognese.
Testo analitico: Borello è una piccola località appena indicata dalla presenza di una modesta chiesa e da un piccolo agglomerato di case nelle vicinanze del Rio Sanguinario, ma ritrovamenti di selci lavorate e ceramiche testimoniano la sua esistenza anche in tempi preistorici. Borello, compreso oggi nel ravennate, fino ai secoli XIII e XIV fece parte integrante dell’imolese. Non fu mai una località importante del contado; era ricordato come fondo nei secoli XIII-XIV, poi come villa, nei secc. XV-XVI, per diventare infine comune rurale dipendente da Castel Bolognese nei secoli seguenti.La chiesa parrocchiale risale al 1455 ma fu distrutta durante la sosta del fronte sul fiume Senio. L’attuale, intitolata a San Cristoforo, è stata ricostruita dopo la Liberazione.Il cimitero si trova vicino alla chiesa. All’angolo tra via Rio Sanguinario e via De Cane, non lontano dalla chiesa parrocchiale, c’è un piccolo oratorio eretto nel 1691 e dedicato a Sant’Antonio da Padova.
Campiano
Frazione di Castel Bolognese sulla strada per Riolo Terme.
Testo analitico: In località Campiano sorge il Monte della Giovannina, singolare monte artificiale, a tronco di cono, sulla cui funziona si discute da tempo. Più avanti, sopra un colle, i resti, recentemente riportati alla luce, della Pieve di Sant’Angelo in Campiano, ricordata già nell’854.Fin dai tempi dei Romani, Campiano fu una località abitata, il territorio della Pieve era vastissimo e comprendeva anche quello sul quale sorsero prima la Bastia, poi il Castello. L’importanza di questa Pieve diminuì molto quando sorsero i castelli di Castel Bolognese e di Riolo. Dal 1374 nei documenti scompare il nome di Pieve di Sant’Angelo e compare quello di Pieve di San Michele, patrono a cui ancora oggi la chiesa è dedicata.La Pieve di Sant’Angelo di Campiano è stato oggetto di indagini archeologiche che hanno permesso di individuare le fasi basso medievali dell’edificio. Dei resti sono visibili l’abside, le fondamenta dei pilastri portanti delle tre navate, le sedi di alcuni altari. La presenza di tale pieve si può ritenere una prova del popolamento della zona e dell’esistenza di comunità più o meno numerose che facevano riferimento a essa come a un centro di aggregazione non solo religiosa ma anche sociale.
Casalecchio
Frazione di Castel Bolognese, 2 km a nord del paese.
Testo analitico: La località di Casalecchio era anticamente denominata “de Limite alto” ovvero “de Limitalto”. Poco lontano dalla attuale chiesa esisteva un castello, che fu completamente distrutto verso il secolo XIV. Nel Medioevo il Monastero di San Vitale di Ravenna mantenne a lungo il dominio sui terreni che formano l’attuale parrocchia. La prima chiesa è ricordata in un documento del 1157 ma fu distrutta nel corso della sosta del fronte sul fiume Senio. L’attuale, dedicata a San Pietro, è stata ricostruita nel 1950. Il cimitero, costruito nel 1882, è situato vicino alla chiesa. Nel territorio della parrocchia, in via Farosi, si trova, non molto lontano dalla chiesa, l’ex Villa Ginnasi che aveva un oratorio ed un bellissimo parco con una ghiacciaia.Inoltre questa località possiede l’ultimo esempio esistente di una serie di mulini che nel ‘400 furono costruiti lungo il «canale dei molini, la cui acqua riempiva i fossati che cingevano il castello»: il Mulino Scodellino.
Pace
Luogo in cui fu raggiunta la pace nel 1171 tra Faentini e Bolognesi.
Testo analitico: Nel 1168, dopo la partenza dell’imperatore Federico Barbarossa per la Germania, riprendono in Romagna le piccole guerre tra comuni e castelli. Faenza alleata a Bologna guerreggia contro Forlì e Ravenna e loro castelli. Si susseguono scontri, rappresaglie e stragi, e nel maggio del 1171 anche Bologna è contro Faenza. Il forte esercito dei bellicosi Faentini, aiutato da Modigliana e Ferrara, tenne a bada a Sant’Andrea in Panicale un esercito nemico di Ravennati, Forlivesi, Cesenati ed altri e muove contro i Bolognesi e i loro alleati attestati sulla sinistra del Senio vicino a S. Procolo. Ma prima che iniziasse la battaglia, il capo delle milizie ferraresi induce le parti alla trattativa e, dopo otto giorni, alla firma della pace. In questo luogo, dove fu raggiunta la sospirata pace a cura dei contendenti, fu edificata nell’anno 1171 una chiesa dedicata alla Madonna della Pace.
Ponte del Castello
Località situata tra Castel Bolognese e Faenza.
Testo analitico: Le prime notizie su questo luogo risalgono alla metà del 1200 dove la famiglia Manfredi aveva costruito una bastia, chiamata la bastia di San Procolo, per difendersi dagli Imolesi, vicino al ponte sul fiume Senio.
Fu occupata da Maghinardo Pagani nel 1265, in un memorabile fatto d’arme poiché “essa teneva chiuso e impedito il ponte”. La bastia tornata in mano ai Manfredi, fu tolta nel 1356. Fu poi ricostruita nel 1364 e contesa tra Faentini e Bolognesi.
Nel 1404 la Santa Sede la strappò ad Astorgio I Manfredi e nel 1509 fu fatta demolire dal pontefice Giulio II. Vicino al ponte, sulla riva destra del Senio, era situata anche una pieve, che risaliva all’800 e che fu ripetutamente ricostruita; di questa oggi non ne resta nulla. La bastia era situata in prossimità della casa colonica “bastia vecchia” presso il ponte sul fiume Senio.
Serra
Frazione di Castel Bolognese a circa 6 km dal paese.
Testo analitico: La Serra è posta su una collina, a circa 6 chilometri da Castel Bolognese. In questa località sono stati rinvenuti reperti archeologici romani, come il cippo sepolcrale dei Fulvii, un tempo murato nella chiesa di S. Bartolo ed ora nel Museo Civico Archeologico di Bologna, resti di una villa romana nel podere Frega, altri reperti nei poderi “Costa”, “Il Monte”, “Bartolina”.
Certamente la zona collinare fu preferita dalle famiglie gentilizie romane per la sua esposizione ed il suo clima.Nel periodo Medioevale la Serra era una delle 64 Comunità dipendenti dal Senato Imolese ed era a capo della Legazione di Serra o Monte Maggiore che rappresentava 23 Comunità. Aveva un castello nelle vicinanze di San Bartolo. Nel 1389 la Serra venne aggregata al centro fortificato di Castel Bolognese, perciò la sua importanza diminuì.
Anche la chiesa è antichissima: infatti è ricordata nel 1148 come parrocchia dipendente dalla pieve di Campiano; discusso è il toponimo che pare derivare da una località detta de Masirano, nome oggi conservato dalla vicina casa colonica, oppure ancora da un fatto d’arme del 1138 quando Faentini e Bolognesi “serrarono” in quel luogo Imolesi e Ravennati, decimati poi a breve distanza in località detta “Campo dolente”. Lo spargimento di sangue fu tale da tingere di rosso il rio posto ai piedi della collina che tuttora è chiamato Rio Sanguinario.
Sorgono in questa località magnifiche ville, fra cui la Villa Zauli-Naldi con parco all’inglese e la Villa Archi. Queste ultime propaggini dell’Appennino, dalle quali si scorge un panorama vastissimo, sono in parte coperte da parchi e boschi. In fondo alla valletta del Rio Sanguinario, raggiungibile attraverso un sentiero, sono visibili i cosiddetti “Buldur ‘dla Sèra”, vulcanetti di fango in attività.
fonte info: http://www.terredifaenza.it
PARROCCHIE NEL COMUNE |
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Parrocchia di Casalecchio |
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Parrocchia di Campiano |
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Parrocchia della Pace |
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