Cerimonia commemorativa per il 75° anniversario della liberazione di Castel Bolognese (video)

Questa mattina si è celebrato il 75° anniversario della liberazione di Castel Bolognese dall’occupazione nazifascista in forma ristretta, stante le misure emanate dal Governo per il contenimento dell’epidemia di Coronavirus.

Di seguito, pubblichiamo il discorso del Sindaco Luca Della Godenza e il video proveniente dalla pagina facebook del comune della cerimonia commemorativa.

Buongiorno Castel Bolognese, in questo giorno di sole celebriamo la Liberazione del nostro Comune nel suo 75esimo anniversario.

Permettetemi innanzi tutto di ringraziare le persone qui presenti in rappresentanza del nostro paese, in forma ridotta per le restrizioni imposte dal coronavirus.
Ringrazio la vice sindaca Ester Ricci Maccarini, in rappresentanza di tutto il consiglio comunale Daniele Meluzzi, Ilva Bacchilega e Loretta Frassinetii.
Ringrazio il comandante della Polizia municipale dell’Unione della Romagna Faentina Vasco Talenti, il Maresciallo dei carabinieri, Gennaro Voccia, l’arciprete Don Marco Bassi, Daniele Bambi in rappresentanza della sezione ANPI – Castel Bolognese e tutte le associazioni che hanno aderito a questa iniziativa.
Ringrazio e saluto anche tutti le cittadine ed i cittadini di Castel Bolognese che ascoltano queste parole tramite i canali social.
Se è sempre importante ricordare cosa è stato, oggi diventa necessario.
È necessario a tutti noi oggi ricordare che a Castel Bolognese dal Dicembre del 1944 al 12 aprile 1945 si fermò il fronte della Seconda guerra mondiale. Proviamo quindi ad immaginare cosa provarono i nostri concittadini in quei mesi. Faenza era stata liberata a metà dicembre e in quei mesi Castello era sotto bombardamenti.
“Il nemico dal quale ci si doveva difendere era ovunque, poteva aggredirti a tua insaputa quando meno te lo aspettavi. In un attimo fatale, un’intera famiglia poteva lasciarci la vita, per lo scoppio di una granata, per una bomba lanciata da un aereo o per una scheggia vagante. Vivevamo le nostre giornate rintanati in angusti rifugi scavati sottoterra, senza luce, senza aria, senza uscire quasi mai allo scoperto, se non a nostro rischio e pericolo. Nessuno ci aveva chiesto o imposto questo sacrificio, nessuno ci aveva consigliato o insegnato il da farsi. La paura che ci attanagliava faceva scuola. ”
Queste sono le parole di Maria Landi, testimone dell’epoca e Amica di Castel Bolognese, che in questi giorni ha scritto questo pensiero per tutti noi.
Son stati oltre 4 mesi, di incertezza, tra la vita e la morte, in cui nessuno sapeva se è quando sarebbe finita. Così i castellani cercando di sopravvivere si organizzarono ed organizzarono l’ospedale.
Cito quindi un episodio su tutti di quei giorni che ebbe del prodigioso. Dal 10 dicembre del 1944 tutto l’ospedale funzionava negli scantinati anche se in situazione di emergenza. Quando giungevano feriti venivano curati ed operati su un lettino, alla presenza di tutti, senza anestetico perché non c’era più. La luce per medicare ed operare era assicurata da una lampada elettrica che funzionava con una batteria. Così medici, infermieri, suore, inservienti, volontari operarono in quel luogo fino alla Liberazione, offrendo ai cittadini un servizio di pronto soccorso e di assistenza.

Ci sono molti richiami espliciti e non in questi passaggi storici che ci riconducono alla situazione che stiamo vivendo oggi.
Alcuni di questi ci angosciano, altri ci fanno sentire fortunati, altri ancora li capiremo quando la nostra situazione sarà finita.
C’è però una riflessione che accomuna quei tempi bui al nostro tempo.
La consapevolezza che davanti ai problemi e a vere e proprie tragedie oggi non siamo soli come lo eravamo un tempo. Possiamo comunicare tra di noi, possiamo contare sulla vicinanza delle istituzioni, possiamo contare su strutture ospedaliere all’avanguardia, possiamo contare su persone che ci aiutano a risolvere i problemi e che ci sono vicine nei momenti più bui delle nostre giornate.
Ho scoperto in questi pochi mesi da Sindaco che possiamo contare l’uno sull’altro, fidarci e affidarci, sapere che c’è qualcuno che in caso di necessità si prende cura di noi, sapere che non siamo soli.

La rinascita morale di Castel Bolognese passerà da questo senso di solidarietà e dall’impegno che ognuno di noi metterà a servizio del bene comune.
75 anni fa abbiamo festeggiato la Liberazione dalla guerra e dal fascismo, oggi resistiamo in casa per sconfiggere questa malattia e per tornare a festeggiare un giorno in Piazza la liberazione da questo virus.

Augurandovi una Buona Pasqua, ringrazio tutti voi per esserci stati in questo giorno così particolare e ringrazio in maniera particolare Maria Landi e Andrea Soglia per gli spunti storici che sono sempre a disposizione sul sito “ Storia di Castel Bolognese ”.
Se è sempre importante ricordare cosa è stato, oggi diventa necessario.

 

 

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