A Castel Bolognese proseguono le iniziative in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Lunedi 25 novembre, nella Chiesa di S. Maria della Misericordia, alle ore 21.00, si tiene la performance di danza “L’Amore Rubato” con le associazioni Agorà e Danza&Danza, a cura di Romagna Danza. L’evento è organizzato dall’assessorato alle Pari Opportunità di Castel Bolognese in collaborazione con l’associazione Fare Leggere Tutti. L’allestimento è a cura dell’associazione L’Angolo da un progetto di Stefano Zaniboni. Durante la serata le volontarie dell’Associazione SOS Donna interverranno per presentare le attività del Centro Antiviolenza. Lo spettacolo è tratto dall’omonimo libro di Dacia Maraini. Ingresso a offerta libera. Il ricavato sarà devoluto in favore del Centro Antiviolenza.
Ne parliamo con Linda Caroli, assessora alle Pari Opportunità.
Com’è nata l’idea di questo spettacolo?
«La rappresentazione L’amore Rubato nasce da un’idea dell’Assessorato alle Pari Opportunità in collaborazione con alcune associazioni presenti nel Comune di Castel Bolognese: Danza& Danza, Agorà, l’Angolo e Fare Leggere Tutti, nella persona di Rosanna Pasi, presidente.
La documentazione delle volontarie del centro antiviolenza SOS Donna Faenza è fondamentale al fine di portare testimonianza di ciò che accade nel nostro paese e nei nostri territori.»
Lo spettacolo è tratto dall’omonimo libro di Dacia Maraini. Perché Maraini?
«La scelta della scrittrice è data dal fatto che da sempre, Dacia Maraini, si distingue per il suo impegno e la sua tenacia nel trattare tematiche sociali scottanti, affidando alla letteratura il ruolo di denuncia per comprendere il mondo ed interrogarsi su quale strada esso stia prendendo.
Considerato l’aumento esponenziale dei reati di violenza sulle donne, è d’obbligo riflettere sulle cause e sulle possibili soluzioni, smettendo di pensare che possa solo toccare gli altri.
La violenza tra le mura domestiche e non solo, è divenuta una piaga sociale di vaste proporzioni, perciò ben vengano opere come queste, in cui non c’è spazio per la fantasia e lo svago, ma solo per la riflessione.
Dacia Maraini in l’Amore Rubato racconta otto storie di donne vittime di violenza: fisica e psicologica. Donne il cui amore, la cui vita, è irrimediabilmente spezzata. Spesso sono le donne stesse a proteggere i loro carnefici. Sono vittime e non riescono a liberarsi dalla loro oppressione, dalla loro sudditanza psicologica.
La raccolta di racconti subito ha attirato la nostra attenzione e dopo un’attenta lettura ci siamo subito messi all’opera.
Le insegnati di Danza &Danza e Agorà hanno lavorato molto sui testi assegnati, eseguendo un lavoro di analisi del testo e di elaborazione. Un compito importante e delicato, non è facile trattare questi argomenti e tanto meno rappresentarli senza cadere sul macabro o sul banale. Credo abbiano svolto un lavoro eccellente, che sottolinea ancora una volta la grande competenza e professionalità delle insegnanti del nostro paese.»
Il progetto è seguito artisticamente da Arturo Cannistrà, regista e coordinatore artistico?
«La regia è del Maestro Arturo Cannistrà, che sapientemente ha curato e coordinato i lavori. Un contributo e una collaborazione preziosa che porta grande qualità al progetto.
La scenografia è a cura dell’associazione L’Angolo, che ancora una volta ci dimostra quanto la cura del dettaglio faccia la differenza. L’associazione formata da artigiani e artisti castellani è una realtà da poco attiva sul territorio ma che in poco tempo con umiltà, passione e tanta fantasia, sta portando colore a Castel Bolognese. Poi, durante lo spettacolo si ascolteranno letture dalla voce dell’attrice Elina Nanna.»
Possiamo dire che la forza dell’Amore Rubato sta nella collaborazione tra più realtà operanti sul territorio?
«Decisamente sì… La forza di questo spettacolo sta proprio nella collaborazione tra più realtà operanti nel nostro comune, giovani donne che mettono a disposizione la propria arte per sensibilizzare e raccontare una problematica purtroppo diffusa anche nella moderna e sviluppata Italia di oggi.
Parliamo e ragioniamo su quanto accade attorno a noi e nelle nostre case. Prevenzione è educazione e informazione. Oggi partiamo proprio da qui, dall’informazione e dall’educazione affinché il muro del silenzio sia abbattuto non solo servendoci delle leggi ma anche con la diffusione di una nuova cultura, che sappia regolare i rapporti uomo-donna ristabilendo la dignità ed il rispetto.
Il mese di novembre ci ricorda ogni anno quanto la tematica della violenza sia dilagante.
Educhiamo al rispetto e ricordiamoci del 25 novembre ogni giorno.»
L’intervista a Linda Caroli è di Birgül Göker