Questo è l’Ordine del giorno approvato con un solo voto contrario, dal Consiglio Comunale di Castel Bolognese nella seduta del 26 luglio scorso

NO ALLA CONCESSIONE DI SPAZI PUBBLICI A ORGANIZZAZIONI DI STAMPO FASCISTA, XENOFOBO, RAZZISTA OD OMOFOBO

Il consiglio comunale di Castel Bolognese congiuntamente all’ANPI provinciale

Esprime la propria indignazione e preoccupazione per il diffondersi di movimenti vecchi e nuovi di estrema destra e che si richiamano in modo esplicito all’ideologia fascista.

Il consiglio comunale di Castel Bolognese

Prende atto del prezioso lavoro che l’ANPI svolge con costanza per salvaguardare i valori antifascisti e tenere vivo il ricordo delle feroci violenze accadute in passato affinché non si ripetano più.

Sottolinea come sia necessario contrastare episodi che creano forti tensioni, orientati all’odio e alle divisioni. Solo qualche esempio: il raduno neo fascista a Cantù, la manifestazione “NO INVASIONE” a Milano, gli oltraggi perpetrati a preziose testimonianze di memoria resistente in varie città. Clamorosa la possibilità data ad una lista “fasci italiani del lavoro”, di presentarsi alle recenti elezioni amministrative. Inoltre non ci dimentichiamo iniziative, neofasciste, svolte anche nel nostro territorio anni addietro.

Ritiene necessario contrastare tali situazioni e sollecita la massima attenzione, mobilitazione e vigilanza antifascista.

Richiamato a) che la XII disposizione transitoria e finale della Costituzione della Repubblica Italiana, sorta dalla lotta partigiana antifascista, vieta la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del sciolto partito fascista b) che la legge n. 645 del 1952, Legge Scelba, vieta esplicitamente richiami all’ideologia nazifascista e che la legge n. 205, del 1993, Legge Mancino, vieta altresì la discriminazione razziale, etnica, religiosa o di genere

c) viste le sentenze della Corte di Cassazione – V sezione penale n.11 dell’8 gennaio 2010 su Forza Nuova e n. 40111/13 del 27 settembre 2013 su Casa Pound

IMPEGNA LA GIUNTA E IL SINDACO A :

  1. Individuare le forme e le modalità più efficaci per impedire, ai sensi di Legge, alle organizzazioni neofasciste e xenofobe, la concessione spazi pubblici di qualsiasi tipo sul territorio cittadino, in particolare sale e nell’ambito delle occupazioni di suolo pubblico.
  2. Inserire nel regolamento per l’uso delle sale e l’occupazione di spazi ed aree pubbliche i seguenti commi :

 

  • Non potranno in alcun caso essere rilasciate concessione di occupazione spazi ed aree pubbliche, per conferenze, incontri e simili, alle organizzazioni ed associazioni che direttamente si richiamano all’ideologia, ai linguaggi e rituali fascisti, alla sua simbologia, e alla discriminazione razziale, etnica, religiosa o sessuale, o per ragioni di lingua, di opinioni politiche, o per condizioni personali o sociali, verificati a livello statutario
  • Le domande per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche dovranno contenere specifica dichiarazione con la quale il richiedente attesta di essere a conoscenza e di impegnarsi a rispettare : la XII disposizione transitoria e finale della Costituzione Italiana secondo la quale “ è vietata la riorganizzazione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista”, l’art. 3 della Costituzione Italiana, la legge 20 giugno 1952, n. 645, nota come Legge “Scelba”, e la legge 25 giugno 1993, n. 205, nota come legge “Mancino”.

IMPEGNA I CONSIGLIERI DI UNIONE A :

1) riportare la questione al Consiglio dell’Unione dei Comuni della Romagna Faentina