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Lo scorso febbraio a Bologna è stata emanata una sentenza importante. 23 imputati sono stati condannati a 170 anni di carcere. Si tratta di pene esemplari per una Regione come l’Emilia Romagna, di solito estranea a vicende di questo calibro. Tra i nomi degli imputati il re delle slot machine Rocco Femia associato all’organizzazione Ndrangheta, assieme ad altre 22 persone tra cui i suoi figli minorenni. Il caso è diventato celebre in Italia per il coinvolgimento del giornalista Giovanni Tizian, vittima di minacce. Importanti anche i risarcimenti stabiliti dal processo a favore di pubblici enti, del giornalista e del suo ordine di appartenenza.

NDRANGHETA A BOLOGNA: UN CASO ESEMPLARE

La sentenza per l’Emilia Romagna rappresenta un esempio unico per il territorio. Una condanna così importante per un grosso numero di imputati e imponenti risarcimenti per le parti civili. La Ndrangheta ben inserita sul territorio è stata scoperta con l’operazione Black Monkey.

NDRANGHETA A BOLOGNA: GLI EVENTI

L’indagine ha preso il via dalla denuncia di un cittadino magrebino che ha dichiarato alle forze dell’ordine di esser stato sequestrato nel gennaio del 2011 per convincerlo a pagare una piccola somma per la quale era debitore, sotto minaccia dell’intervento dei mafiosi calabresi.

Nel corso di un’intercettazione ad opera della Guardia di Finanza il Femia ha espresso una minaccia esplicita nei confronti del giornalista Giovanni Tizian. Le autorità hanno provveduto immediatamente alla scorta per il giornalista italiano. Approfondisci qui la vicenda.

NDRANGHETA A BOLOGNA: LE CONDANNE

Nicola Rocco Femia ha risposto in sede di giudizio alle accuse di associazione mafiosa e altri reati come l’estorsione, la frode informativa, la corruzione. La condanna esemplare è di 26 anni e 10 mesi di carcere. Anche per gli altri imputati le condanne sono state pesanti, anch’essi condannati per associazione mafiosa e concorso esterno. Sono stati condannati anche i figli minorenni di Nicola Rocco Femia: rispettivamente di 15 e 10 anni.

Tra i condannati per motivi legati alla vicenda spunta anche l’ex ispettore di polizia Rosario Romeo e la funzionaria della Corte di Cassazione Teresa Tommasi

NDRANGHETA A BOLOGNA: I RISARCIMENTI

Al giornalista Giovanni Tizian, minacciato di morte dal Femia spetta un risarcimento pari a 100.000 euro. La stessa Regione Emilia Romagna attende un risarcimento record di 1 milione di euro. Sono stati previsti ulteriori risarcimenti a favore dell’Ordine dei Giornalisti, ai Comuni di Modena e Imola, all’Agenzia delle Dogane e del Monopolio e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.