Riceviamo questo comunicato dalla lista civica “ CAMBIAMO INSIEME” per Castel Bolognese, relativa ai disservizi di Hera nei comuni del ravennate.
Il prossimo 29 aprile in consiglio comunale la lista civica “ CAMBIAMO INSIEME” farà, tramite i consiglieri Minardi e Grillini, una interpellanza al Sindaco Meluzzi e all’assessore Della Godenza.
Il disastro di Hera sulla raccolta raccolta rifiuti e spazzamento strade. Cambiare logiche per fare le gare d’appalto. Il rifiuto è un bene pubblico e tale va considerato. Recedere da subito dal contratto stipulato con il consorzio Ambiente 2.0
Il caso dei cassonetti che traboccano di rifiuti perché non regolarmente svuotati,ed è accaduto anche a Castelbolognese, ma il problema coinvolge tutti i comuni del ravennate, trae origine dall’aggiudicazione dell’appalto indetto per la raccolta rifiuti, pulitura spiagge e spazzatura strade in tutti i comuni della Provincia di Ravenna indetto da Hera Spa e vinto dal Consorzio Ambiente 2.0 che ha battuto una cordata di imprese locali e con un ribasso del 20% rispetto al valore dell’appalto precedente. La durata dell’appalto è di due anni, rinnovabili per altri due. Il raggruppamento temporaneo di imprese locali, guidato da Ciclat Trasporti Ambiente, ha presentato ricorso per chiedere l’annullamento dell’assegnazione dell’appalto, che risale a Gennaio 2016, ma la società consortile vincitrice ha iniziato l’attività solo in aprile. E, come già detto, non si è presentata bene.
Il Consorzio Ambiente 2.0 fa parte del Gruppo Biancamano la cui capofila Biancamano Spa è quotata in Borsa a Milano, indice FTSE Small cap., ma il cui pacchetto di maggioranza è in mano a una società lussemburghese riconducibile a Giovanni Battista Pizzimbone. I fratelli Pizzimbone, Giovanni Battista e Pierpaolo, noti per certe amicizie equivoche come quella con Marcello dell’Utri, ma soprattutto per i conti non in ordine della loro società. La Biancamano Spa ha un patrimonio netto negativo per 6,59 milioni di euro, il che significa trasformazione della società, fusione o messa in liquidazione, oltre ad avere chiesto alle banche la ristrutturazione del proprio gravoso debito (fonte il quotidiano La Stampa di Torino). Il dato ancora più inquietante viene dalla lunga scia di sospetti sulla regolarità di certi appalti e sulle inadempienze commesse una volta aggiudicato l’appalto. Chi “ non ha controllato” e perchè.
Riteniamo che un sindaco di un comune socio di Hera, qual’è Castelbolognese, debba esercitare la massima vigilanza sulle questioni inerenti gli appalti e soprattutto su quelli che riguardano il proprio comune, evitando pantomime e tardive preoccupazioni. Riteniamo soprattutto vada ben chiarito il sistema di controllo delle gare d’appalto e soprattutto in quale modo e da chi questi controlli in Hera sono affidati. I dati sotto riportati e riguardanti il Gruppo Biancamano sono tratti da Wikipedia, e da altri siti, possibile che i controlli siano stati così talmente superficiali? Rivolgiamo pertanto urgente richiesta affinché tutti questi gravi interrogativi siano chiariti, e soprattutto a questo punto quali siano le garanzie che l’appaltatore si dimostri efficiente e in grado di portare a termine l’appalto dei servizi che si è aggiudicato. Noi riteniamo ci siano molti elementi perchè il contratto venga risolto. Chiediamo al Sindaco, Meluzzi Daniele e al Vice Sindaco e assessore competente, Della Godenza Luca , di portare a conoscenza della cittadinanza quanto è successo e dirci come pensano di risolvere il problema. Oltre a ciò, riteniamo opportuno e giusto, che venga chiesto ad HERA un risarcimento, in bolletta, ai cittadini del Ravennate.