Castel Bolognese: acqua dal tetto del palazzetto dello sport, il Comune cerca sponsor per la ristrutturazione
Fonte: www.settesere.it
Nonostante i capricci del meteo e le temperature autunnali, si prospetta un agosto caldo per l’amministrazione di Castel Bolognese, impegnata a pianificare un intervento urgente sul tetto del Palazzetto dello sport prima dell’inizio delle attività sportive.
Come già spiegato in un articolo comparso a gennaio dello scorso anno sulle pagine del setteserequi, sul tetto del centro sportivo è presente un quantitativo di amianto incapsulato e reso inoffensivo tramite appositi trattamenti. Detto ciò, per quanto sia auspicabile una rimozione definitiva del pericoloso materiale, i problemi del tetto non finiscono qui. «Oltre all’amianto – ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici Luca Della Godenza – che, ripeto, nelle condizioni attuali non è assolutamente pericoloso, abbiamo constatato che in determinati punti del tetto sono presenti carenze strutturali che in caso di maltempo permettono all’acqua di penetrare all’interno dell’edificio. Quindi, dato che è un po’ che c’è questo problema e che al Palazzetto si svolgono attività che non possono essere sospese o spostate in un’altra sede, è necessario un intervento tempestivo».
Come se non bastassero i problemi appena citati, l’ostacolo principale rimane sempre lo stesso: il Patto di stabilità. I soldi per l’intervento ci sono ma non possono essere spesi. «Al momento stiamo facendo diverse ipotesi per capire come sanare questo problema mettendo sul piatto i diversi elementi: bisogna urgentemente intervenire e, se si può fare, rimuovere anche l’amianto, la qual cosa da sola ha già un costo elevato. Altro problema è la struttura stessa della parte superiore dell’edificio, che è composta da più tetti a diversi livelli. In totale si parla di un intervento che, anche se con molti punti interrogativi date le varie possibilità, si aggira sui 100mila euro, cifra che potremmo stanziare tranquillamente se solo non avessimo le mani legate dal Patto di stabilità».
Uno spiraglio di luce può scaturire da un’operazione di project financing, termine che indica la collaborazione tra il pubblico e il privato per investimenti in progetti a finalità pubblica. «Vista la rigidità del Patto di stabilità- continua Della Godenza -, allo stato attuale la collaborazione con un privato è l’opzione migliore, che ci consentirebbe di agire in maniera tempestiva. In questo caso specifico il partner che stiamo cercando è un impresa che operi nel campo del fotovoltaico, la quale sosterrebbe un parte delle spese e a lavori ultimati incasserebbe per un periodo concordato le imposte sull’energia. Questa scelta è inoltre motivata dalla possibilità di potersi avvalere del cosiddetto sistema di ‘scambio sul posto altrove’, accessibile ai comuni sotto i 20.000 abitanti, che consente di usare l’energia prodotta dall’impianto non solo sul posto, ma in tutto il territorio comunale».
I tempi sono stretti, i punti interrogativi molti, ma l’obiettivo non cambia. «Il problema è complicato – ha concluso Della Godenza – e il tempo è poco, ma in ogni caso puntiamo ad avere tutto in mano entro fine agosto per far partire i lavori il prima possibile. Appena ci saremo fatti un’idea del costo totale di rifacimento del tetto, potremo ragionare concretamente sulle varie opzioni».
Carlo Alberto Nenni