Piano d’emergenza, Cittadinanzattiva avrebbe diffidato il comune di Castel Bolognese
Di seguito pubblichiamo una notizia uscita oggi sul web che Cittadinanzattiva avrebbe diffidato il nostro comune (assieme ad altri centinaia sul territorio italiano) sul piano di emergenza.
Da ricerche effettuate e a quanto risulta, il piano del nostro comune sarebbe già approvato e attivo.
La delibera del comune con cui si è approvato il piano, risale addirittura allo scorso 27 giugno 2013.
Quindi pensiamo che l’associazione potrebbero avere i dati non aggiornati.
Questa è la notizia diffusa:
Cittadinanzattiva avrebbe inviato oggi delle diffide ai comuni che non hanno ancora disposto un Piano d’Emergenza, e sono 10 in Emilia Romagna, 17 del Lazio, 8 della Liguria e 13 della Toscana.
Trai 10 comuni nella nostra regione, si trova purtroppo anche il comune di Castel Bolognese (anche se risulta approvato dallo scorso 27/06/13 – leggi sopra), mentre gli altri 9 comuni sono: Argenta e Copparo (Fe), Budrio, Granaglione, Grizzana Morandi, Vergato e Zona Predosa (Bo); Bedonia e Borgo Val di Taro (PR).
Con le 48 diffide inviate oggi, che si sommano ai precedenti 103 comuni già diffidati nelle settimane scorse in Abruzzo, Basilicata, Puglia, Marche, Umbria, Piemonte, Sardegna, Sicilia e Veneto, si arriva ad un totale di 151 comuni sparsi in Italia diffidati. Da notare che in Emilia Romagna il 23% dei Comuni non ha un piano.
Obiettivo della campagna di Cittadinanzattiva #divanodemergenza (www.divanodemergenza.org) è informare la popolazione sulla sicurezza del territorio e invitare tutti i Comuni a dotarsi di un Piano di Emergenza Comunale, ovvero uno strumento per gestire un’emergenza di protezione civile. Il Piano contiene la descrizione dei rischi presenti sul territorio e le azioni previste dal Comune nelle diverse emergenze: prima, durante e dopo.
In Italia, infatti, il 48% dei comuni è situato in un’area ad elevata sismicità e l’82% in aree ad elevato rischio idrogeologico. L’emergenza è quindi, potenzialmente, all’ordine del giorno. A questo si aggiungono più di 1.000 impianti industriali a rischio di incidente rilevante, il 30% di superficie esposta a rischio incendi e 11 vulcani attivi o quiescenti.
Per approfondire:
– Cittadinanzattiva (comunicato stampa ufficiale)
– Estense.com
– Help Consumatori